Allergia alla primavera: quando l’asma toglie il fiato anche al cuore
Dal greco ἄλλος e ἔργον, ovvero un’esagerata reattività dell’organismo verso particolari sostanze (dette allergeni).
Non c’è bisogno di scomodare la Treccani: tutti conosciamo il significato della parola allergia. Anzi: tutti noi conosciamo i mesi in cui questo fenomeno ci costringe a convivere con una serie di sintomi noti a tutti. Naso che gocciala, occhi rossi e gonfi, prurito, starnuti e talvolta congiuntivite.
Il cosiddetto “mal di primavera”: una serie di disturbi a volte fastidiosi, altre volte addirittura pericolosi. Dietro questi piccoli malesseri, infatti, recenti studi hanno dimostrato che si possono nascondere degli episodi di alterazione della frequenza cardiaca. In altre parole, i soggetti allergici vanno incontro ad alcune variazioni del ritmo del proprio cuore. Frequenza accelerata, battito che diminuisce e sensazioni di mancamento sono alcuni degli effetti collaterali delle classiche allergie.
Anche l'asma, il nemico per eccellenza dei pazienti con allergia, è correlato alla patologie cardiache. Le persone che, a causa di pollini o agli acari, soffrono di lievi problemi respiratori sono infatti più esposti a rischi cardiologici. Questo preoccupante scenario è dettato dal fatto che il muscolo cardiaco, costretto a pompare il sangue con maggiore energia all'interno dei polmoni, risulta affaticato e, quindi, vulnerabile.
Al fine di abbattere questo pericolo, è sempre consigliabile sottoporsi a degli approfondimenti clinici tramite il proprio medico al fine di documentare il fattore allergico scatenante. La migliore cura resta sempre quella di individuare la causa dell’allergia, il cosiddetto determinante patogeno, evitando del tutto o quanto meno riducendo il contatto.
Solo così la primavera potrà finalmente sbocciare.
Dal greco ἄλλος e ἔργον, ovvero un’esagerata reattività dell’organismo verso particolari sostanze (dette allergeni).
Non c’è bisogno di scomodare la Treccani: tutti conosciamo il significato della parola allergia. Anzi: tutti noi conosciamo i mesi in cui questo fenomeno ci costringe a convivere con una serie di sintomi noti a tutti. Naso che gocciala, occhi rossi e gonfi, prurito, starnuti e talvolta congiuntivite.
Il cosiddetto “mal di primavera”: una serie di disturbi a volte fastidiosi, altre volte addirittura pericolosi. Dietro questi piccoli malesseri, infatti, recenti studi hanno dimostrato che si possono nascondere degli episodi di alterazione della frequenza cardiaca.
In altre parole, i soggetti allergici vanno incontro ad alcune variazioni del ritmo del proprio cuore. Frequenza accelerata, battito che diminuisce e sensazioni di mancamento sono alcuni degli effetti collaterali delle classiche allergie.
Anche l'asma, il nemico per eccellenza dei pazienti con allergia, è correlato alla patologie cardiache. Le persone che, a causa di pollini o agli acari, soffrono di lievi problemi respiratori sono infatti più esposti a rischi cardiologici.
Questo preoccupante scenario è dettato dal fatto che il muscolo cardiaco, costretto a pompare il sangue con maggiore energia all'interno dei polmoni, risulta affaticato e, quindi, vulnerabile.
Al fine di abbattere questo pericolo, è sempre consigliabile sottoporsi a degli approfondimenti clinici tramite il proprio medico al fine di documentare il fattore allergico scatenante. La migliore cura resta sempre quella di individuare la causa dell’allergia, il cosiddetto determinante patogeno, evitando del tutto o quanto meno riducendo il contatto.
Solo così la primavera potrà finalmente sbocciare.