Holiday heart: sotto l’albero solo belle sorprese
Il conto alla rovescia è iniziato. Ricordarsi in quale scatola del garage siano stati riposti i gingilli. Controllare quali lucine non funzionino più. Iniziare a capire quale invito accettare per i vari cenoni. Insomma: il Natale sta finalmente arrivando!
Un momento di assoluta felicità. I regali, i viaggi, il tempo libero da trascorrere in famiglia. Parlando. Giocando. Ritrovandosi. E soprattutto…mangiando e bevendo!
Niente di più bello: siamo italiani e amiamo stare a tavola. Ma cerchiamo sempre di trovare il dono più bello da scartare sotto l’albero: la nostra salute. Dal mondo scientifico americano giunge un alert preoccupante dal nome “Holiday Heart”.
Un termine apparentemente conciliante che però nasconde un preoccupante scenario. Un numero di persone più elevato rispetto alla media perderebbe la vita a causa di attacchi di cuore tra Natale e Capodanno. Motivo?
In queste settimane beviamo e mangiamo molto più del consueto e in genere facciamo meno attività fisica rispetto agli altri mesi. È così che nasce la cosiddetta “sindrome del cuore in vacanza”, tesi suffragata da alcuni dati che devono far riflettere.
Uno studio ha dimostrato che un solo drink al giorno può aumentare il rischio di fibrillazione atriale anche del 16%. L’alcol influisce infatti in modo negativo soprattutto sul cuore: se in un dato giorno la possibilità di soffrire di fibrillazione atriale è una su 1.000, con un bicchiere di birra o vino questa probabilità può arrivare a 3 su 1.000. E se i festeggiamenti si protraggono e i bicchieri crescono, potremmo avere effetti non desiderati per il nostro apparato cardiovascolare. Pertanto, nessun allarmismo.
Divertiamoci, incontriamo i nostri cari e facciamo pure qualche brindisi con loro.
Importante, però, è non esagerare, perché come dicevano i latini: “In medio stat virtus”.