Il 14 febbraio: la festa del cuore

Il 14 febbraio: la festa del cuore

Siamo abituati a identificare San Valentino con la festa degli innamorati. Cioccolatini, mazzi di fiori e gioielli: il 14 febbraio si celebra l’amore in ogni sua forma. Una giornata trascorsa all’insegna di un’unica grande immagine. Quella del cuore.

Il cuore inteso come la metafora dello “scrigno di sentimenti” e non come “muscolo cardiaco”. Anche se non tutti sanno che il 14 febbraio non è solo la festa degli innamorati...ma anche la Giornata Mondiale delle Cardiopatie Congenite. Una giornata, quindi, dedicata anche a quei cuori che fin dalla nascita battono in modo un po’ diverso dal solito. E purtroppo non a causa di un forte innamoramento. Basti pensare che 1 bambino su 100 nasce con una cardiopatia congenita. Numeri che fanno riflettere, soprattutto se pensiamo che molte di queste condizioni potrebbero essere diagnosticate e trattate precocemente. 

Ma cosa sono le cardiopatie congenite? Si tratta di malformazioni del cuore presenti fin dalla nascita. Alcune sono lievi e possono non dare problemi per anni, altre più complesse richiedono interventi già nei primi giorni di vita.

La buona notizia? Oggi, grazie ai progressi della medicina, l’85% dei bambini con una cardiopatia congenita arriva all’età adulta e conduce una vita pressoché normale. Però, e qui viene il punto chiave, per far sì che questo accada servono diagnosi tempestive, cure adeguate e controlli costanti.

Cosa possiamo fare concretamente? Ecco tre cose fondamentali che ognuno di noi può tenere a mente:

  • Informarsi – Più conosciamo queste patologie, più possiamo fare sensibilizzazione e aiutare chi ne ha bisogno. Non tutti sanno, per esempio, che alcune cardiopatie congenite possono essere individuate già durante la gravidanza con ecografie specifiche.
  • Prevenire – Certo, non tutte le cardiopatie congenite si possono evitare, perché nella maggior parte dei casi hanno cause genetiche o sconosciute. Ma ci sono fattori di rischio che possiamo controllare: evitare fumo e alcol in gravidanza, seguire una dieta equilibrata, e sottoporsi ai controlli prenatali può ridurre le probabilità di anomalie cardiache nel feto.
  • Controllarsi – Chi è nato con una cardiopatia congenita, anche se operato da piccolo, deve continuare a monitorare il proprio cuore per tutta la vita. Saltare i controlli non è mai una buona idea, perché alcune complicanze possono manifestarsi a distanza di anni.

Più consapevolezza, più battiti sicuri. Il cuore è un organo straordinario. E lo è ancora di più quando affronta una sfida sin dalla nascita. Oggi la scienza ha fatto passi da gigante ma la differenza la fanno anche la consapevolezza e la prevenzione.

Parlarne, informarsi e diffondere conoscenza significa dare a chi nasce con una cardiopatia congenita più possibilità di affrontare la vita con energia e sicurezza. Perché ogni cuore merita di battere forte. E bene.