L’autunno e le stagioni del cuore
Ogni stagione ha i suoi lati positivi e negativi.
Caldo asfissiante, piogge intense e freddo secco.
Ma anche paesaggi dalle tinte delicate, tepore della sera e tramonti mozzafiato.
Insomma: ogni periodo dell’anno è bello a modo suo.
E cosa dire dell’autunno?
Anche se non sembra, da un punto di vista prettamente “cardiologico”, questa stagione intermedia accompagna il nostro organismo nel passaggio caldo/freddo.
Una fase di transizione che prevede un clima nuovo, ovviamente più rigido, che favorisce la coagulazione sanguigna.
Questa ridotta fluidità del nostro sangue potrebbe comportare la formazione di coaguli nell’atrio sinistro del nostro muscolo cardiaco, un fenomeno che provoca l’aumento del rischio di ictus in persone affette da qualche disturbo cardiaco (es. fibrillazione atriale).
Questo scenario è alla base dell’aumento di rischio di infarto, ictus e scompenso cardiaco che si registra in questo determinato periodo dell’anno.
Un importante studio pubblicato sul “National Health Insurance Research Database” ha riscontrato un aumento del 13% del rischio di ictus in pazienti con fibrillazione atriale conseguente a una riduzione della temperatura giornaliera di 5 gradi nei 14 giorni precedenti all’ictus.
In sintesi, il famoso “panno caldo” protegge il nostro cuore, tutelandoci dagli effetti negativi del freddo che costringono il nostro corpo a irrorare più sangue arterioso per tenerlo al caldo, aumentando così la frequenza dei battiti e la pressione sulle pareti venose.
Le persone che soffrono già di pressione alta (ipertensione) devono quindi limitare gli sforzi, specie se prolungati e compiuti senza un adeguato riscaldamento muscolare.
Da evitare l'alcol, perché provoca vasodilatazione, che fa disperdere il calore corporeo.
Mentre è meglio indossare un capo d’abbigliamento in più piuttosto che in meno.