Cardiopatie
Le cardiopatie sono una serie di patologie che colpiscono il muscolo cardiaco, provocando un'alterazione in termini anatomici e funzionali del cuore, la cui capacità di contrazione viene gravemente messa a rischio. Questo genere di malattie incidono spesso gravemente anche sul ritmo cardiaco e si associano quindi ad una serie di aritmie anche maligne. Queste patologie provocano quindi effetti dannosi sia per la qualità di vita che per la aspettativa di vita del paziente.
Tra queste figurano la cardiopatia ischemica ed infartuale, la cardiomiopatia dilatativa, la cardiomiopatia ipertrofica e la cardiomiopatia aritmogena.
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Cardiopatia ischemica ed infartuale
La cardiopatia ischemica include tutte le condizioni in cui si verifica un insufficiente apporto di sangue e di ossigeno al muscolo cardiaco. La causa più frequente è l'aterosclerosi, caratterizzata dalla presenza di placche ad elevato contenuto di colesterolo nelle arterie coronarie (le arterie del cuore), capaci di ostruire o ridurre il flusso di sangue. La cardiopatia ischemica presenta manifestazioni cliniche differenti quali l’angina pectoris stabile e instabile e l’infarto del miocardio . La riduzione acuta o cronica, permanente o transitoria, dell’apporto di ossigeno e degli altri nutrienti, può a danneggiare il muscolo cardiaco, riducendone la funzionalità (insufficienza cardiaca). L’ostruzione improvvisa delle coronarie può condurre all'infarto miocardico con un elevato rischio di arresto circolatorio e decesso. Va ricordato che la patologia aterosclerotica e la cardiopatia ischemica sono la principale causa di morte nel mondo Occidentale.
Al fine di diagnosticare l’effettiva presenza di questo disturbo, condizione utile per poter avviare un percorso di cura, gli studi privati di Bari e Catanzaro/Lamezia Terme offrono la possibilità di visite specialistiche che volte alla identificazione precoce della patologia ed alla adeguata terapia medica e non nelle patologie già note.
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Cardiomiopatia dilatativa
La cardiomiopatia dilatativa è una patologia che colpisce il muscolo cardiaco e prevalentemente il ventricolo sinistro, la parte del cuore che invia il sangue verso il resto dell'organismo. Si tratta di un ingrossamento del ventricolo, che si associa a una ridotta capacità di pompare il sangue (insufficienza cardiaca con bassa frazione di eiezione). Anche se in alcuni casi può essere asintomatica, la cardiomiopatia dilatativa è una malattia che, se non trattata, nel tempo può portare a scompenso cardiaco, una sindrome caratterizzata dall'accumulo di liquidi nei polmoni, nell'addome, nelle gambe e nei piedi, insufficienza (ossia incontinenza) valvolare mitralica e/o tricuspidale secondaria alla dilatazione ventricolare, embolie, e aritmie che possono anche causare morte improvvisa. In molti casi non è possibile risalire alle cause dell'ingrossamento del cuore e la cardiomiopatia dilatativa viene perciò definita idiopatica. I motivi per cui il cuore può ingrossarsi sono diversi: mutazioni genetiche, difetti strutturali congeniti, infezioni, abuso di alcol o di sostanze stupefacenti, alcuni chemioterapici, esposizione a sostanze tossiche e malattie cardiovascolari quali la cardiopatia ischemica e l’ipertensione arteiosa.
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Cardiomiopatia ipertrofica
La cardiomiopatia ipertrofica è una malattia del muscolo cardiaco caratterizzata da un aumento dello spessore delle pareti del ventricolo sinistro (ipertrofia ventricolare sinistra), non secondario a ipertensione arteriosa, a malattie delle valvole cardiache o ad altre cause sistemiche che possano generare ipertrofia ventricolare sinistra. Nell’adulto, la diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica viene posta mediante esame ecocardiografico o risonanza magnetica. Nella maggioranza dei pazienti lo sviluppo dell’ipertrofia è causato da una o più mutazioni genetiche. Inizialmente, la cardiomiopatia ipertrofica è spesso asintomatica, oppure i sintomi possono essere mal interpretati dal paziente. In questi casi, la diagnosi viene posta durante controlli eseguiti per altri motivi, come ad esempio in occasione di una visita medico sportiva. I sintomi più comuni, quando presenti, sono: palpitazioni, dispnea (“mancanza di fiato”) durante lo sforzo, dolore toracico a riposo o da sforzo, sincope (“svenimento improvviso”), spesso durante lo sforzo.
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Cardiomiopatia aritmogena
La malattia aritmogena del ventricolo destro é una malattia ereditaria, geneticamente trasmessa, caratterizzata da una alterazione del muscolo cardiaco che viene progressivamente sostituito da tessuto cicatriziale e grasso. La malattia colpisce quasi esclusivamente il ventricolo destro in alcune sue aree. Il coinvolgimento del ventricolo sinistro è più raro o caratteristico delle fasi più avanzate della malattia. Nel corso della malattia vi possono essere fasi silenti (senza sintomi) ed altre caratterizzate da disturbi di vario tipo che possono comparire in diversi momenti (in genere già in età giovanile). Le alterazioni del cuore provocate dalla malattia determinano: una elevata suscettibilità dei pazienti affetti ad aritmie ventricolari (extrasistoli, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare) ed una riduzione della funzione di pompa (prevalentemente a carico del ventricolo destro). I problemi aritmici prevalgono nelle fasi inziali della malattia, l’insufficienza cardiaca in quelle più avanzate. La malattia aritmogena del ventricolo destro è tra le più frequenti cause di morte cardiaca improvvisa nei giovani, soprattutto atleti.
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